Ho cominciato suonando un violino, poi passando attraverso tanti strumenti sono arrivato alla chitarra. Ho iniziato a scrivere canzoni, la chitarra è rimasta mentre altre cose si sono trasformate, come il linguaggio. Nel mezzo sono arrivati i concerti. Ogni concerto è qualcosa che non c’era, dal debutto in una parrocchia che mi sembrava uno stadio, fino a locali, festival, teatri e club. Oggi continuo a creare e a suonare.

Sono arrivati anche i riconoscimenti, come il Premio Fabrizio De André alla Poesia (2013) e il Premio Lunezia “Musicare i poeti” (2019), che insieme ad altre esperienze di livello nazionale portano conferme, oltre che ripensamenti e scambi con altri artisti, arricchendo le mie canzoni, i miei testi e le mie poesie.

Poi con lo studio della chitarra al CPM di Milano e l’incontro di personalità come Franco Mussida (PFM) e Paolo Jannacci, si è aggiunta a concerti, album, collaborazioni la professione di insegnante di chitarra, con cui porto nelle scuole la stessa passione che ha dato avvio al mio percorso.